In una villa nel Veneto si svolgono le vicende maliziose ed economiche di una famiglia siciliana.
È una caricatura della classe borghese-meridionale fortemente religiosa.
Il film fa una analisi spietata del patriarcato tipico d'una certa mentalità religiosa e meridionale: il padre padrone, per il quale ciò che più conta è conservare un po' di terreno, il casolare e qualche soldo. Anche sacrificare la vita sessuale della figlia Rosa (Laura Antonelli) è un dovere pur di rispettare un voto fatto sul letto di morte della madre.